Gli alimenti light: sono davvero utili?
Gli alimenti light sono prodotti a contenuto calorico ridotto rispetto ai corrispettivi alimenti tradizionali.
In Italia la loro produzione è stata approvata nel 1992.
In generale per ottenere un alimento light si diminuisce il contenuto in grassi o zuccheri con ripercussioni sul sapore e sulla gradevolezza dell’alimento, oppure si utilizzano dei loro sostituti.
Per sostituire il saccarosio, quello che comunemente chiamiamo zucchero, possono essere usati i polialcoli, come lo xilitolo oppure i dolcificanti intensivi, chiamati anche di sintesi o artificiali, come l’ aspartame.
Questi ultimi sono detti intensivi perché ne bastano pochi mg per sostituire un cucchiaino di saccarosio.
Occorre però fare attenzione a non superare la dose giornaliera stabilita per ogni dolcificante intensivo mediante studi tossicologici.
Oltre a queste due categorie ci sono poi gli zuccheri alimentari definiti naturali come il fruttosio, negli anni passati ampiamente usato per sostituire il comune saccarosio.
Ma i dolcificanti sostituiscono completamente il saccarosio? I dolcificanti intensivi, dal momento che vanno usati in piccole quantità, non permettono di conferire agli alimenti tutte quelle caratteristiche fisiche che vanno oltre la capacità di dolcificare: come sarebbe possibile, per esempio, preparare una torta con una compressa di aspartame? Mancherebbe del tutto la proprietà di massa che lo zucchero apporta a un dolce.
Se però vogliamo dolcificare il nostro caffè con meno calorie, allora la compressa svolge la sua funzione o, analogamente, nelle bevande light.
Per queste ultime è utile ricordare che secondo alcuni studi sarebbero responsabili dell’aumentato rischio di sviluppare diabete.
I polialcoli trovano invece largo impiego nelle caramelle perché non sono cariogeni, ma hanno effetto lassativo, per cui anche in questo caso l’uso deve essere limitato, come solitamente riportato in etichetta.
Per quanto riguarda i grassi, latte e yogurt parzialmente scremati ne contengono meno, con inevitabili variazioni del gusto. Atri alimenti contengono sostituti dei grassi che permettono di ottenere un prodotto con caratteristiche simili, ma con un apporto calorico ridotto.
E’ il caso del Salatrim, una miscela di trigliceridi, autorizzato da pochi anni in Europa come nuovo ingrediente per prodotti da forno e pasticceria.
Non viene assorbito facilmente e questo spiega il contenuto energetico di 6 kcal/g, rispetto alle 9 Kcal/g dei grassi. I prodotti che lo contengono devono però riportare in etichetta l’avvertenza che il consumo eccessivo può provocare disturbi gastro-intestinali e che non è adatto ai bambini. Nulla si sa al momento sugli effetti a lungo termine.
Veniamo ora alla domanda clou: che efficacia hanno i prodotti light per la perdita di peso?
Se stiamo seguendo un regime ipocalorico per perdere peso, i prodotti light possono essere d’aiuto, ma non bisogna abusarne e occorre dare loro il giusto significato.
In altri termini, se vogliamo perdere peso è intuitivo che dobbiamo rivedere il nostro modo di alimentarci, sia in termini di quantità che di qualità.
Un conto è sostituire il nostro yogurt intero con quello magro, che ci da un piccolo aiuto in termini di calorie risparmiate, ma se abusiamo quotidianamente di bevande zuccherate e dolci evidentemente è sbagliata la nostra alimentazione.
Non possiamo pensare di sostituire cibi il cui consumo dovrebbe essere solo occasionale con la variante light, senza la minima intenzione di ridurne la frequenza di consumo perché otterremmo un risparmio calorico solo modesto, oltre al fatto che per i dolcificanti intensivi esiste una dose giornaliera massima e questo di per sé deve farci riflettere, prima ancora che la scienza possa descrivere in modo esaustivo i possibili effetti dannosi derivanti dal loro uso.
Va anche detto che la sensazione di gusto ricercata, non viene sempre pienamente appagata con il prodotto light e questo, unito al fatto che il termine light può farci sentire erroneamente autorizzati, può indurci a consumarne di più.
Spesso sarebbe meglio ridurne la quantità ma scegliere il prodotto tradizionale.
Light non è sinonimo di salutare, semmai di più costoso e non sempre così appagante!
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Written by:
Cinzia Scarcelli
Dott.ssa in Alimentazione e Nutrizione UmanaDott.ssa in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche
Collaboro con farmacie e parafarmacie a Milano.
Nel 2013 ho iniziato una collaborazione con l’Ospedale Sacco e l’Università degli Studi di Milano dove mi occupo di ricerca clinica sull’alimentazione in gravidanza e allattamento.
Conduco seminari su alimentazione, sostenibilità, salute e benessere.
Ho svolto per anni ricerca pre-clinica in contesti universitari e privati.
Appassionata fin dal liceo di medicina integrata per il raggiungimento del benessere psicofisico e di tecniche di rilassamento e respirazione, pratico yoga quotidianamente.